Verde urbano: una risorsa per la salute

Il verde cittadino e la promozione di benessere e qualità della vita è il cuore della nuova ricerca condotta dall’Istituto universitario di architettura di Venezia, in collaborazione con la Ulss 20 di Verona.
23/02/2015
  • Debora Serra
verde urbano

Dà l’occasione per fare esercizio fisico all’aria aperta, aumenta la vivibilità delle città, il benessere e la socialità della popolazione, può contribuire a migliorare lo stile di vita alimentare grazie ai prodotti degli orti urbani. Il verde in città è un fattore importante per la promozione della salute: un concetto già affrontato nel 2006 nel documento dell’Oms “Promoting physical activity and active living in urban enviroments” (pdf 1 Mb) e recentemente approfondito dal programma MuoverSì, del settore Promozione e sviluppo igiene e sanità pubblica della Regione Veneto.

Ora, a marzo 2015, è in uscita il volume “Lo spazio aperto e il verde urbano, una risorsa per l'aumento del capitale sociale”, redatto dall’Istituto universitario di architettura di Venezia (Iuav) in collaborazione con MuoverSì e il dipartimento di Prevenzione della Ulss 20 di Verona. La ricerca prosegue sulla strada tracciata dallo studio “Spazi per camminare. Camminare fa bene alla salute” (pdf 3,6 Mb) e approfondisce il legame tra il verde urbano e la qualità della vita, con un focus sulla realtà urbanistica e naturalistica veneta. Due aspetti (verde urbano e mobilità sostenibile) ovviamente correlati, perché parchi e giardini sono una delle risorse più importanti per favorire il cammino e  la ciclabilità, integrando la rete ciclopedonale della città.

Il verde fa anche risparmiare
«Promuovere interventi di questo tipo è essenziale per favorire uno stile di vita attivo, rafforzare le relazioni tra i cittadini e anche mitigare l’impatto dell’inquinamento», spiega Susanna Morgante, responsabile di MuoverSì. «La presenza di spazi verdi adeguati nel quartiere di residenza può influenzare la durata e la qualità della vita degli anziani. E svolge un ruolo protettivo nei confronti delle fasce più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico (per esempio, chi non può accedere alle strutture sportive). Non a caso, le agenzie internazionali di medicina preventiva riconoscono come particolarmente efficaci, per ridurre i livelli di sedentarietà, proprio gli interventi per incrementare la rete e il capitale sociale. Così come quelli basati sulla ripianificazione degli spazi urbani», continua Morgante. 

Un altro aspetto importante di questi interventi riguarda i benefici economici per la comunità. «A Modena, per esempio, utilizzando lo strumento Heat (Health economic assessment tool for cycling and walking) dell’Oms, è stato calcolato che per ogni euro speso per la ciclabilità se ne risparmiano circa mille. A Verona - sempre con Heat - si può stimare che, se tutti i residenti percorressero ogni giorno 3 km in bicicletta, il risparmio annuale sarebbe di oltre 17 milioni di euro. E solo con la ciclabilità si potrebbero creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Abbiamo la convinzione di fornire con questo manuale un ulteriore strumento operativo utile ai tecnici dell’urbanistica e agli operatori sanitari, con la speranza di contribuire alla diffusione di una cultura della salute più capillare, equa e sempre più rispondente ai bisogni emergenti», conclude Morgante.

Nel testo il concetto di verde urbano è affrontato da angolature molto diverse: l’urbanistica, le politiche energetiche, il cambiamento climatico. Un'ampia sezione analizza le buone pratiche realizzate in Italia e all'estero. Gli ultimi capitoli  costituiscono invece uno strumento di indirizzo concreto per la progettazione operativa del verde, dedicato alle figure che lavorano in questo settore: dai tecnici della pubblica amministrazione ai professionisti, fino a tutti i gruppi di cittadini interessati alla realizzazione, all'utilizzo e alla manutenzione del verde urbano. 

 

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