Una strada non è morta se non passano le auto

Spesso una strada chiusa non lo è per ciclisti e pedoni, anzi. Ma i segnali stradali finora sono pensati solo per le auto. Il Belgio prova a cambiare con una legge che resuscita le strade “morte”.
30/07/2013
  • Margherita Martini
living end road

Immagine: 

La segnaletica per le "living end road"

È il Belgio il primo Paese in Europa ad aver approvato il disegno di legge che prevede l'installazione di un nuovo segnale stradale dedicato a ciclisti e pedoni. Si chiama living end road e sostituisce i segnali di strada chiusa quando la via, anche se non percorribile da macchine, rimane comunque vivibile da biciclette e da pedoni e presenta un passaggio agevole.

L’idea dei segnali di living end road è stata lanciata dalla International Federation of Pedestrians (Ifp, Federazione internazionale dei pedoni), organizzazione no profit che promuove e difende il diritto dei pedoni alla sicurezza, all’accesso e alla mobilità. L’iniziativa rientra all’interno di una più ampia cornice che mira a stimolare un’interazione positiva tra la comunità dei pedoni e quella delle municipalità locali.

I classici segnali che indicano una strada chiusa sono generalmente usati in modo inappropriato e “automobile-centrico”. Secondo l’idea portata avanti dai sostenitori del simbolo living end road può essere sbagliato definire come “morta” una strada “senza uscita” (in inglese, appunto, dead end). La definizione trascura l’esistenza e il diritto di altri utenti della strada (non solo i motorizzati), scoraggiandone l’utilizzo. Al contrario, paradossalmente, spesso sono proprio queste le strade più appropriate per i ciclisti e i pedoni.

Effetti collaterali
Nonostante il primo obiettivo sia quello di proporre agli “altri” utenti della strada percorsi alternativi, diversi sono gli effetti collaterali di una politica di questo tipo. Il micro-territorio si riqualifica, le strade si ripopolano, il commercio resuscita.

Contrariamente a quanto si tende a pensare (almeno in Italia) una strada chiusa alle macchine è un incentivo al commercio e non il contrario. Diventa un’isola pedonale sui generis, stimola il passaggio delle persone e con queste rende più vivace il mercato. Secondo uno studio realizzato dalla città di New York, per esempio, l’uso della bicicletta può far raddoppiare le vendite al dettaglio.

Ma quanto costa riadattare tutti i cartelli con le nuove indicazioni? L’aspetto economico non deve spaventare, dicono i belgi: per modificare i vecchi cartelli è sufficiente applicare un adesivo con il simbolo del pedone e della bicicletta. Veloce ed efficace.

 

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