Ma l’attività fisica è di destra o di sinistra?

Il semiserio numero natalizio del British Medical Journal offre un’originale rilettura della sedentarietà. Tutta in chiave politica.
14/01/2015
  • redazione
Obama e lo sport

La poltrona in politica è tutto, ma prima d’ora nessuno l’aveva immaginata come un indicatore della sedentarietà. A colmare questa lacuna ci hanno pensato i ricercatori dell’Università di Sidney, che hanno condotto la loro indagine partendo dal termine “socialista da poltrona” (armchair socialist). L’espressione - così come molti suoi sinonimi o concetti affini (Kathedersozialisten in Germania, champagne socialist o armachair revolutionary nel Regno Unito, limousine liberal negli Stati Uniti, radical chic da noi) - si riferisce a figure di governanti più inclini a giudicare, fare dichiarazioni o belle costruzioni teoriche, che a impegnarsi davvero sul campo a cambiare le cose.

Chi non si smuove dal centro
Gli studiosi hanno utilizzato i dati di un’indagine Eurobarometro del 2005 che include sia una domanda sul posizionamento politico degli intervistati, sia il questionario standardizzato Ipaq (International Physical Activity Questionnaire) sull’esercizio motorio, che prende in considerazione i livelli di intensità e il contesto in cui viene praticato. Tra i quasi 30 mila cittadini europei intervistati, il 7% si definisce di sinistra, il 60% di centro, il 7% di destra e il 26% preferisce non rivelare le proprie simpatie politiche. Le persone più attive si collocano in entrambe le ali dell’arco parlamentare, con quasi un’ora in più a settimana di movimento svolto. Il gruppo più a rischio sembrerebbe invece quello dei centristi e di coloro di cui non si conosce l’appartenenza politica.

La salita al Quirinale
Inanellando una gustosa serie di battute e di giochi di parole, gli autori della ricerca (i quali dichiarano in modo trasparente di non essere di centro…) giungono così a concludere che il “socialista da poltrona” non esiste più. Anzi, forse addirittura non è mai esistito. E che probabilmente i politici schierati in modo netto e chiaro sono quelli più vivaci e vitali su tutti i fronti, grazie alle loro discese i campo, alle mobilitazioni della cittadinanza o alle iniziative di propaganda attiva. I più sedentari, malati di inerzia, sono invece i centristi e i disimpegnati, a cui i ricercatori rinnovano l’invito a prendere finalmente posizione, muovendosi (letteralmente) verso una parte o l’altra dello schieramento.

E il Bel Paese? Lo studio riporta che l’Italia è leggermente sbilanciata a sinistra. Certo solo da qualche anno i nostri politici (quote rosa comprese) si mostrano in bicicletta, in tenuta da jogging e partecipano a partite di pallone. Con una distribuzione del tutto bipartisan. Visti i tempi, adesso c’è da chiedersi se quella al Colle sarà una corsa o una pedalata in salita. In tutti i sensi.

Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po’ di destra

ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate
è da scemi più che di sinistra
Ma cos'é la destra, cos'é la sinistra

(Giorgio Gaber, “Destra-Sinistra” - E pensare che c'era il pensiero, 1994)

 

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